AMARO Rosati
Nato nella seconda metà dell’ottocento, da un’antica formula segreta del Premiato Laboratorio Farmaceutico del Cav. Umberto Rosati di Ascoli Piceno.
Le sue proprietà digestive sono ottenute grazie ad una diligente lavorazione di spezie, radici aromatiche e piante officinali di rara nobiltà.
Cannella Regina, Anice Verde di Castignano (Presidio Slow Food), Boldo, Camomilla e Menta Piperita, rendono questo amaro morbido e avvolgente, lungo e persistente, con una spiccata nota amaricante data da Assenzio Romano, Rabarbaro, Genziana e Alloro.
Scheda tecnica
Città/Regione: Ascoli Piceno – Marche – Italia.
Gradazione alcolica: 32% Vol.
Metodo: processo di macerazione naturale di spezie, radici aromatiche e piante officinali in alcool di grano, senza utilizzo di additivi e coloranti.
Botaniche principali: Cannella Regina, Anice Verde di Castignano (Presidio Slow Food), Boldo, Camomilla, Menta Piperita, Assenzio Romano, Rabarbaro, Genziana e Alloro.
Bicchiere consigliato: calice a tulipano o ballon per esaltarne i profumi.
Temperatura di servizio: 16°- 18°C. o ghiacciato.
Suggerimenti di servizio: come aperitivo nella versione “on the rocks” con fetta d’arancia o in alternativa miscelato con un’ottima bollicina e ginger beer; come digestivo in purezza da abbinare ad un pregiato cioccolato fondente. Ideale nella miscelazione di cocktails e long drinks.
Analisi visiva: colore ambrato e limpido con caldi riflessi aranciati.
Analisi olfattiva: ampio bouquet erbaceo con sentori crescenti di alloro, prugna e cannella, di concerto a sensazioni tostate di tabacco e cuoio.
Analisi gustativa: setoso, morbido e avvolgente, con un finale secco e amaricante. Nota di testa agrumata e anisata con un cuore speziato ed erbaceo ed una spiccata e persistente nota amaricante finale data da Assenzio Romano, Rabarbaro, Genziana e Alloro.
Formato disponibile: bottiglia da 70 cl.
Packaging: astuccio in legno serigrafato (confezione regalo).
Curiosità: il logo presente nell’etichetta è stato creato dal famoso pittore emiliano Augusto Mussini agli inizi del secolo scorso.